Quello del blogger di viaggi è un lavoro artigianale, che richiede un certo impegno sia nella fase di preparazione che in quella effettiva di viaggio: macchina fotografica, blocchetto per appunti, e smartphone sono gli attrezzi del mestiere. A parlarci di questa attività è stata Greta Dealessi, autrice di The Greta Escape, che ha fatto del viaggio il suo mestiere.
Travel Blogger di professione: un sogno per tanti. Come e quando è nato il tuo blog?
Il mio blog è nato che nemmeno sapevo cosa fossero i travel blogger… figuriamoci immaginare di farlo un giorno di professione!
Da alcuni anni stavo approfondendo la mia passione per i viaggi e mi stavo orientando verso le esperienze più avventurose e fuori dal comune. Ho deciso di condividerle in rete e da lì, grazie ai social, ho scoperto questo mondo immenso. Il blog è online dal 2013.
Foto, video, appunti: come viaggia un blogger?
E’ un modo completamente diverso di viaggiare. Almeno per me. La gran parte dei miei articoli sono informativi e utili per il lettore, quindi ogni dettaglio non può sfuggirmi in viaggio. E’ da verificare, vivere, documentare e appuntare. Un lavorone insomma!
Rimane tempo per godersi il viaggio?
Non sempre purtroppo. Ci sono molte sfumature che capisco di perdermi quando sono intenta nel fotografare o postare sui social in tempo reale. E’ un dettaglio che a volte risulta pesante e spero di trovare presto la giusta via di mezzo.
Come pianifichi i tuoi viaggi? Quanto tempo può occorrere?
Durante la pianificazione vengo aiutata parecchio dal mio compagno di viaggi. Dipende molto dalla meta e da quanti giorni di viaggio sono stati stabiliti. Poi ci sono Paesi più “semplici” da visitare e altri che magari non tendono particolarmente le mani verso il turismo. Cina e Giappone, seppur diversissimi tra loro, sono probabilmente i due viaggi che, ad oggi, ci hanno preso più tempo di lavorazione. Ma anche l’accoppiata Perù e Bolivia, sulla quale abbiamo “studiato” per alcuni mesi.
Sul tuo blog si trova un rubrica “In viaggio col medico”, da dove è nata l’idea?
Sui social network leggo spesso richieste di consigli medici e risposte raccapriccianti basate su esperienze personali soggettive e per nulla attendibili. Comportamento che può risultare pericoloso. Filippo, che scrive la rubrica, è medico e ha realizzato alcuni degli articoli più letti del blog parlando di malattie infettive, epidemie e profilassi. Sono tutte informazioni accurate e professionali, come le risposte che dedica sempre ai lettori preoccupati prima di un viaggio.
Quale tipologia di viaggi preferisci?
Sicuramente avventurosi! Dove non si sta mai fermi, si prova sulla propria pelle quelle esperienze che lasciano il segno (e, si spera, pochi lividi!). In viaggio mi cimento in cose che a casa nemmeno mi verrebbero in mente: downhill sulla Carretera de la Muerte, rafting, canyoning, parapendio, blokarting…
Mi piacciono i panorami mozzafiato. Cerco di raggiungere quei luoghi dove dire ” Mio Dio, sono arrivata proprio qui!”
Qual è stato il tuo viaggio del cuore, quello che ha lasciato l’impronta più profonda?
Eh no, questa è una domanda troppo difficile. Qualsiasi risposta io dia, cambierei idea 5 minuti dopo. Ci sono Paesi magnifici, altri in cui ti senti come a casa, altri dove vivi esperienze che non dimenticherai mai. Difficile giudicarli nel complesso. Posso fare una carrellata d’istinto: Perù, Bolivia, Giappone, Myanmar, Norvegia, Grecia… e così via.
Crediti immagine di copertina © Greta Dealessi
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