Terra di Appennini, di colline amene e della Pianura Padana, ma anche di specialità enogastronomiche tra le più conosciute e apprezzate del Bel Paese, l’Emilia Romagna è una vera e propria mecca per tutti i golosi e gli amanti della buona tavola. Dalle strade che portano verso i vigneti del Lambrusco, vino tipico dell’Emilia che da quelle parti è quasi una religione, fino ai chioschi lungo le coste romagnole in cui si potranno assaggiare squisite piadine. Le bontà tutte da gustare nella regione sono innumerevoli e in grado di accontentare davvero tutti i gusti, tanto varia e completa risulta essere l’offerta proposta tanto in Emilia quanto in Romagna. Ecco alcuni degli scenari da non perdere durante un viaggio alla scoperta dei sapori di questa regione.
Emilia, la patria italiana dei grandi salumi
Se c’è una regione italiana che si può fregiare del titolo di regina dei salumi, non può che essere l’Emilia-Romagna. Iniziando dal prosciutto crudo di Parma DOP, uno dei crudi più prelibati, grazie al suo sapore dolce e alla sua raffinatezza. Non meno amata è poi la mortadella di Bologna IGP, per anni considerata un salume meno nobile, oggi primeggia nelle botteghe gastronomiche che pullulano nel dedalo di viuzze che si sviluppano intorno a Via delle Pescherie Vecchie e Via Drapperie, nella città natale, Bologna appunto. Tra le eccellenze in materia di salumi non si può però non citare il culatello di Zibello, prodotto DOP originario della provincia parmigiana dal sapore ineguagliabile.
Formaggi e altri prodotti imperdibili dell’Emilia
Noti non solo nell’intera Italia ma nel mondo intero sono poi i formaggi tipici dell’Emilia, tra cui spiccano certamente il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano. Grattugiati sopra ad un buon piatto di pasta al ragù, oppure tagliati direttamente dalla forma con il tipico coltello a mandorla, questi due formaggi sono entrambi dotati di certificazione DOP, ad attestarne il rigoroso disciplinare di produzione, con stagionature che nel caso del Parmigiano Reggiano possono arrivare fino a più di 70 mesi. A rivendicarne la paternità sono appunto le due città che gli danno il nome, Parma e Reggio Emilia, da sempre coinvolte in una diatriba che le vede rivali in merito all’ordine di comparsa nel nome del celebre marchio. Eccellente è inoltre lo zampone modenese, prodotto IGP particolarmente consumato durante il periodo natalizio, che trova nell’accompagnamento con purè e lenticchie i suoi perfetti abbinamenti. Le proposte gastronomiche però sono innumerevoli, come dimostrano le anguille, le faraone oppure i molti dolci al cucchiaio che si possono assaporare nelle locande tipiche, ad esempio la zuppa inglese oppure il ciambellone.
Aceto Balsamico: l’oro nero di Modena
Nel nostro tour enogastronomico dell’Emilia Romagna non possiamo non menzionare l’aceto balsamico. Prodotto attraverso un lungo processo di lavorazione dei mosti locali, questo speciale condimento è per definizione legato al territorio modenese. Perfetto per esaltare il gusto di piatti tradizionali quali arrosti, bolliti e carpacci di carne, come per realizzare accostamenti più coraggiosi, in particolare quelli con sapori dolci, come il gelato, le fragole o altra frutta magari glassata; l’aceto balsamico di Modena è una vera eccellenza non solo del territorio emiliano, ma un motivo di vanto per tutta l’Italia. Molto interessante è scoprirne il processo di produzione e vedere da vicino come questa eccellenza è rimasta ancorata alla tradizione. Un’esperienza del genere è possibile per esempio nella storica Acetaia Valeri, che su prenotazione organizza visite gratuite guidate della durata di circa due ore. Se poi l’acquolina in bocca diventa irresistibile, nell’antica acetaia sarà possibile anche richiedere l’organizzazione di aperitivi e apericene, per degustare il balsamico accompagnato da un tagliere di prodotti tipici e un ottimo bicchiere di Lambrusco.
Per maggiori informazioni:
tel: + 39 333 2320194 – +39 059 554496 –
email: info@
indirizzo: Via Eugenio Curiel, 9 – 41043 Magreta di Formigine – Modena – Italia
Tortellini o Cappeletti, purché sia pasta fatta in casa
Ogni massaia, emiliana o romagnola che sia, li produce in casa, e la sua abilità viene misurata in base a quanto riesce a farli piccoli. Si tratta del piatto principe delle feste sulle tavole di tutti gli italiani, che però in questa regione trae le sue origini: i cappelletti. In realtà anche sul loro nome, gli abitanti della regione non sembrano molto uniti. A Bologna, come in tutto il resto dello Stivale, si chiamano Tortellini e sono caratterizzati da un ripieno che è un dogma: mortadella, parmigiano e lombo; nel resto della regione invece vengono chiamati tendenzialmente cappelletti, o caplèt, come vuole la pronuncia locale. In qualunque modo si chiamino, verranno sicuramente trovati in ogni ristorante, osteria e taverna emiliana e romagnola e saranno serviti con del fumante brodo e abbondante Parmigiano grattugiato sopra.
La grande varietà di vini
Per innaffiare il tutto poi c’è l’imbarazzo della scelta: una buona bottiglia di Sangiovese, prodotto simbolo delle colline romagnole; il Lambrusco, un rosso dolce e frizzantino, ottimo per smorzare cibi più importanti come la pasta fresca al sugo; ma anche i vini provenienti dai colli piacentini, come i bianchi Ortugo e Malvasia e il rosso Gutturnio. Per celebrare la vendemmia e la produzione di questi ultimi, nella zona viene organizzato ogni anno un festival itinerante. Si chiama Valtidone Wine Fest e si svolge nel mese di Settembre tra i comuni piacentini di Borgonovo, Ziano, Nibbiano e Pianello. Ad accompagnare i prodotti delle circa 50 cantine associate all’evento, stand di specialità locali come focaccia, coppa e salame.
Alla scoperta delle migliori specialità romagnole
Terra di eccellenze agricole ricche di storia, la Romagna custodisce tra le sue dolci colline e la pianura che si affaccia sul mare Adriatico prodotti di primissima qualità, come l’Olio extravergine d’oliva Dop Brisighella, lo Scalogno di Romagna Igp e il Sale dolce di Cervia. I salumi di Mora romagnola, lo Squacquerone di Romagna Dop e il Formaggio di Fossa di Sogliano sono tra i condimenti più golosi per la Piadina romagnola, simbolo della convivialità autentica e sincera di questa terra che ha dato i natali a Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana moderna. Tra le paste tipiche della Romagna spiccano i cappelletti, gli strozzapreti, i passatelli e le tagliatelle, mentre tra i secondi piatti di carne troviamo il Vitellone bianco dell’Appennino centrale Igp, il maiale in tutte le sue versioni e il castrato. Da non dimenticare il ricco paniere ortofrutticolo di questa terra, tra le più vocate d’Italia: la Pesca e la Nettarina di Romagna Igp, il Carciofo Moretto di Brisighella e le Pere di Romagna Igp, sono solo alcune delle perle di una terra ricca di colori e sapore. Immancabile protagonista di ogni tavola di Romagna è una buona bottiglia di vino: al rosso Sangiovese e alla pregiata Albana – primo vino bianco a ottenere la Docg in Italia nel 1987. Dulcis in fundo, una tappa in Romagna non può concludersi senza una buona fetta di ciambella o un assaggio generoso di zuppa inglese, solo per citare i più noti dessert tipici di questo goloso angolo di paradiso.
Tra arte e cultura: uno scrigno di tesori
Non solo buon cibo e ottimo vino: la Romagna è una terra ricca di tesori storici, artistici e culturali nascosti tra la pianura, la collina e l’Appennino. Nella sola città di Ravenna, città del mosaico, sono presenti ben otto monumenti paleocristiani Patrimonio dell’Umanità Unesco: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e in Classe, il Mausoleo di Teodorico, la Cappella Arcivescovile e i Battisteri degli Ariani e degli Ortodossi. E che dire del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, che custodisce al suo interno migliaia di capolavori del passato e contemporanei continuando ancora oggi un’importante opera di promozione dell’antica tecnica della maiolica dipinta a mano? Altre tappe imperdibili sono la Biblioteca Malatestiana di Cesena, unico esempio di biblioteca medievale perfettamente conservata e primo bene italiano a essere iscritto nel Registro Memorie del Mondo dell’Unesco, la Domus del Chirurgo e l’Anfiteatro romano di Rimini e i Musei di San Domenico a Forlì. Mentre a chi vuole rivivere le atmosfere medievali e rinascimentali si consiglia un tour tra alcune delle più belle rocche d’Italia: da Dozza, vicino a Imola, fino alla suggestiva San Leo, passando per Riolo Terme, Brisighella, Lugo e Bertinoro, solo per citarne alcune delle più affascinanti. La Riviera romagnola poi, oltre a mille divertimenti per tutte le età, offre perle naturalistiche davvero uniche, come la pineta secolare di Milano Marittima e il Parco Regionale del Delta del Po, oasi naturale in cui poter osservare fenicotteri e altre decine di specie protette.
Per conoscere nel dettaglio i cibi e gli itinerari enogastronomici e culturali della Romagna visitate il sito Strada della Romagna, dove potrete scoprire gli eventi da non perdere e gli angoli più nascosti di questa terra.
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