La Brexit ha sicuramente rappresentato uno degli argomenti di maggiore interesse delle ultime settimane in ambito economico e politico d’Europa. La vittoria del “Leave“, con la conseguente uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ha instillato forti dubbi fra i tanti viaggiatori che avevano programmato un viaggio in terra di Albione. Che cosa bisogna fare per partire? I documenti devono essere modificati oppure c’è il rischio di subire un rincaro a causa dell’uscita britannica dall’UE? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza a riguardo dell’effetto Brexit, in modo che gli allarmismi instillatisi nei turisti nostrani, sovente esagerati, siano chiariti quanto possibile.
Carta d’Identità o Passaporto?
Coloro che hanno deciso di partire verso il Regno Unito non devono modificare alcun documento per entrare a Londra o in qualunque città della Gran Bretagna. Al momento valgono le norme di espatrio attualmente in vigore, con l’esposizione di una carta d’identità con validità corrente affinché l’accesso in territorio britannico sia possibile. Per il passaporto obbligatorio bisognerà aspettare quasi due anni, ossia le tempistiche fissate dal Trattato di Lisbona per la definitiva uscita dall’Unione Europea. Nessun problema neppure per quanti hanno già acquistato un pacchetto vacanza con destinazione Cardiff o per il capoluogo gallese Liverpool, dato che il sovrapprezzo o le modifiche al completo proposto non subiranno nessun rincaro.
Assicurazione sanitaria e roaming, cosa cambierà?
Il problema della Brexit tocca diversi aspetti della vita dei viaggiatori, fissati dalle regole UE e che entro due anni potrebbero portare a sensibili mutamenti. Per il momento, comunque, non sono previsti ulteriori variazioni per quel che concerne la Tessera Sanitaria o le tariffe del roaming. Al momento, infatti, i viaggiatori italiani continueranno ad avere una copertura sanitaria di viaggio garantita dalla Tessera Europea di Assicurazione Malattia, mentre in futuro sarà verosimilmente necessaria un’assicurazione sanitaria, come già accade negli Stati Uniti. Discorso similare anche per il roaming, che oggi vede la situazione del Regno Unito equiparata alle tariffe presenti negli altri Stati della UE. Nel prossimo biennio, però, lo scenario telematico presumibilmente varierà e chi utilizzerà il telefonino dalla Gran Bretagna verso l’Unione Europea corre il serio rischio di dover pagare salati aggravi. Per il momento quindi niente pericolo, approfittatene e prenotate per Londra, oppure per un tour delle città universitarie di Cambridge ed Oxford. Fatevi stupire dalla bellezza della costa meridionale, alloggiando a Brighton.
Come cambia il valore della sterlina inglese con la Brexit
Un ultimo appunto riguarda il potere di acquisto della sterlina inglese, notevolmente ribassatosi dopo la vittoria del “Leave“. La valuta britannica ha infatti perso circa il 12% del suo valore dopo l’annuncio antieuropeista, elemento positivo per tutti coloro che utilizzano l’euro, che quindi al momento possiede un maggiore potere d’acquisto. Non è però detto che questa situazione si prolunghi anche nel lungo periodo, quando anzi l’euro potrebbe svalutarsi notevolmente a fronte del dollaro o della sterlina stessa. Insomma, almeno a breve termine, intendendo quest’estate, i viaggiatori nostrani che vogliono andare in Gran Bretagna non hanno proprio nulla da temere. Per il futuro, invece, i problemi per un viaggio nelle città britanniche potrebbero rappresentare realmente una difficoltà con il quale i turisti dovranno confrontarsi, ma se ne riparlerà quando i provvedimenti ufficiali si saranno concretizzati. Nonostante le intenzioni scozzesi di restare nell’UE, per il momento anche la Scozia è coinvolta nella Brexit, dunque nel caso state pensando ad un viaggio ad Edimburgo o Glasgow, non temete, non ci sono cambiamenti e nulla potrà fermarvi.
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